FRANCESCA ALBANESE NON HA MAI DATO L'ESAME DA AVVOCATO: LA CONFESSIONE
Francesca Albanese, rappresentante speciale del Segretario ONU per la situazione nei territori palestinesi, ha confessato di non avere mai dato l'esame da avvocato. Mi prendo il merito.
In una recentissima intervista a Vanity Fair, Francesca Albanese, relatrice speciale del segretario ONU sulla situazione nei territori palestinesi occupati, ha finalmente confessato la verità intorno alle proprie qualifiche professionali, cioè di non avere MAI fatto l’esame da avvocato.
Dopo mesi e mesi di domande e ricerche (a cui obiettivamente ho dato un contributo non irrilevante) finalmente Francesca Albanese ha detto la verità, che per altro avevo scoperto per altre vie qualche settimana prima.
Tanto per essere precisi, la domanda fatta è stata questa:
“La accusano anche di dirsi «avvocato» senza avere fatto l’esame per l’abilitazione alla professione.”
E la risposta testuale dell’Albanese è stata questa:
“Io non mento mai. Non ho fatto l'esame da avvocato perché non faccio l'avvocato, e non l'ho mai voluto fare. Ho fatto giurisprudenza, e quasi per caso, ero confusa, avevo appena perso mio padre. Adesso stimo tantissimo gli avvocati in Italia che si occupano di diritti umani, ma 25, 30 anni fa, quello che volevo fare io da noi non esisteva.”
A parte il riferimento alla scomparsa di suo padre (per cui non posso che essere dispiaciuto, anche se la mozione degli affetti non è la migliore scelta retorica), qui si legge un’ardita inversione dei rapporti di causalità: più che dire “[…] Non ho fatto l'esame da avvocato perché non faccio l'avvocato” sarebbe stato meglio dire l’opposto, cioè che non fa l’avvocato perché non ha dato l’esame da avvocato. Eddai.
Avrei qualcosa da eccepire anche sul “io non mento mai”: in una diretta televisiva risalente al novembre 2023 l’Albanese dichiarò ciò:
“Sono un esperto tecnico, faccio l’avvocato.”
Domanda: come fai a fare l’avvocato se non hai mai dato l’esame da avvocato?
Nella polemica Twitter che ne seguì, e in particolare rispondendo al giornalista Antonino Monteleone, la stessa Albanese aveva buffamente, orgogliosamente e frettolosamente pubblicato il certificato di conclusione del praticantato forense, aggiungendo peraltro:
"Tu te la vedrai con i miei legali."
Ma il capolavoro assoluto fu quello di cancellare rapidamente E INVANO il tweet stesso, che -come ovvio- è stato visto e screenshottato da molti, e che potete dunque godervi qui sotto:
Se la questione sta nell’avere superato l’esame da avvocato o no, quale rilevanza avrebbe il certificato di conclusione della pratica, quando è soltanto una condizione necessaria MA NON SUFFICIENTE per diventare avvocato?
Dato che mi piace essere preciso, leggete un po’ a quali affermazioni di Monteleone la non avvocatessa Albanese replicava mettendo la foto del certificato di avvenuta conclusione del praticantato: e minacciando arditamente le vie legali:
“Mi viene il dubbio che sia ancora effettivamente iscritta all’Ordine degli Avvocati in Italia. Negativi i risultati di ricerca sia sul sito del Consiglio Nazionale Forense che di Cassa Forense. Niente su ordine di Avellino (dove pure dice di avere esercitato) e Napoli. Così Milano e Roma. Ma sì dai potrebbe essersi iscritta a qualche «Bar association» all’estero. Potrebbe.”
Ragioniamo sulla reazione dell’Albanese con il senno di poi, cioè avendo appreso dalla sua intervista a Vanity Fair che non ha mai dato l’esame da avvocato:
perché alle accuse sul non essere avvocato ella mise un certificato che era totalmente insufficiente per dimostrare che sei avvocato? E dopo poco, la non avvocatessa Albanese pensò bene di cancellare il tweet: come dicevano quei porci colonizzatori degli antichi Romani: excusatio non petita, accusatio manifesta.
Sempre a proposito del “io non mento mai”: in passato la non avvocatessa Francesca Albanese non ha mai smentito quando è stata chiamata "Avvocato Francesca Albanese", persino in un contesto ufficiale come il nostro Parlamento. Nel video qui sotto ella veniva ripetutamente chiamata “avvocato” da Piero Fassino, senza che lei si scomodasse minimamente a correggere il titolo sbagliato.
Ultima nota triste di cui ho già parlato più diffusamente qui: nei mesi scorsi provai ad avere informazioni sull’esame da avvocato della Albanese presso la Presidenza della Corte d’Appello di Napoli.
Vi piace il tennis? Qui sotto potete godervi il serrato scambio di missive tra la Presidenza della Corte d’Appello di Napoli e la direzione competente presso il Ministero di Grazia e Giustizia.
DALLA PRESIDENZA DELLA CORTE D’APPELLO DI NAPOLI AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
DAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA ALLA PRESIDENZA DELLA CORTE D’APPELLO DI NAPOLI
Purtroppo la Presidenza della Corte d’Appello non si è più fatta sentire presso il vostro affezionatissimo, che tuttavia è andato avanti sulla sua strada ottenendo infine la piena confessione da parte della non avvocatessa Francesca Albanese. Stavolta mi faccio i complimenti da solo.
Non ho capito perché ti fai i complimenti. Scusa sa ma mica hai mandato in galera un ladro. Forse sono frettolosa ma perché tanta ossessione per i suoi titoli di studio? Non difende i palestinesi? Avvelena i gatti? È la tua ex?
Il dato di partenza è che ha ultimato la pratica forense e tuttavia non è avvocato. Quindi le possibilità erano due:
- che non avesse sostenuto l'esame da avvocato;
- che lo avesse sostenuto, senza superarlo.
Diciamo che la prima delle due è la 'meno grave': in tanti, dopo la pratica, optano per altri percorsi. Ed evidentemente è ciò che è avvenuto in questo caso.
Certo, il suo qualificarsi come "avvocato" senza esserlo, il mostrare il certificato di pratica per provare non si sa che cosa, fanno pensare che un tarlo vi sia. Ma credo che il dibattito non porti molto lontano.